Lo spettacolo prende il nome da un romanzo di Francesco Masala e l’attore sardo Pierpaolo Piludu ne ha creato un adattamento teatrale per interpretarlo, proponendo un monologo affascinante con l’aiuto alla regia di Giancarlo Biffi e grazie alle suggestive musiche scritte dall'eccellente jazzista sardo Paolo Fresu. Il quale, in occasione del debutto in anteprima al Teatro Franco Parenti martedì 22 febbraio, si presenterà per eseguire lo spartito dal vivo, mentre le repliche sono previste fino al 27 febbraio al Teatro della Cooperativa di via Hermada. Il disegno delle luci è di Giovanni Schirru e il suono curato da Giampietro Guttuso.
Masala è autore originario di Nughedu San Nicolò, in Sardegna e Piludu da tempo voleva mettere in scena un suo scritto. “Dove possibile” ha spiegato Pierpaolo PIludu, “ho cercato di lasciare inalterata la suggestione poetica delle sue parole. invece di una messa in scena fedele, ho provato a narrare la vicenda. È nato così un racconto che si rifà sia al romanzo Quelli dalla labbra bianche sia ad altre opere di Masala, dove compaiono a più riprese Culubiancu, Mammutone, Tric Trac e gli altri laribiancos di Arasolé, partiti un pomeriggio di sole del 1940, sopra un carro bestiame, per andare a fare la guerra. Dove possibile ho cercato di lasciare inalterata la suggestione poetica delle parole dell’autore. Allo stesso tempo, spero con il giusto rispetto, ho dovuto scegliere, aggiungere, assemblare, tradire”.
L’attore e adattatore ha trovato che raccontare questa storia fosse importante e dimostra come ‘sos laribiancos’ fossero inconfondibili, perché mangiavano poca carne, pochi carboidrati, poche proteine.. insomma mangiavano troppo poco. “Solo uno di loro riuscirà a tornare ma, finché qualcuno li avrà nei suoi ricordi, le loro storie continueranno a correre. Finché Culubiancu una volta all'anno suonerà le sue campane, le loro voci dai viottoli di Arasolé si spanderanno nell'aria fino a raggiungere il tetto del cielo”: così ha commentato Roberto Cossu su L’Unione Sarda.
“Quella sorta di Spoon River nostrana che è Sos Laribiancos, versione in prosa teatrale di Quelli dalla labbra bianche di Francesco Masala, curata dal Cada Die con un eccezionale attore qual'è Pierpaolo Piludu, che ha seguito con amore e passo passo la traduzione dal logudorese, il linguaggio scenico continua ad affascinare e stupire per la sua forza ad ogni suo allestimento. Uno spettacolo che è tra le cose migliori proposte in Sardegna negli ultimi tempi. Misurato, povero, intenso, coinvolgente. Davvero questo teatro, a grado zero, se c'è chi lo sa fare è un meraviglioso affronto all'ipertecnologia”.
“Paolo Fresu ha raccolto una nuova sfida lavorando gomito a gomito con Piludu. Musicista forse unico nel panorama internazionale ad avere la capacità di confrontarsi con la scena teatrale, Fresu ha elaborato per questo spettacolo una partitura di suoni minimi, scale appena accennate e riprese dal live electronis. Perle di melodia come nuvole che passano veloci sulla terra degli uomini” ha invece scritto Walter Porcedda su La Nuova Sardegna. Nel 1999 Piero Livi ne aveva fatto un film, Sos Laribiancos - i dimenticati, con Lucio Salis nei panni di Culobianco, il giornalista sopravvissuto che racconta come le vite di tante persone furono sconvolte dall’essere catapultate in una dimensione così diversa e lontanissima dal proprio mondo.
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